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Cirio
AGLI ASSOCIATI COSTITUITI PARTE CIVILE
NEL PROCESSO c.d. "crack CIRIO"
PROPOSTA COLLETTIVA UNICREDIT BANCA SPA
Sentiamo il dovere di comunicare ai nostri associati che ADUSBEF ha respinto la proposta di transazione formulata di UNICREDIT Banca Spa relativa alla vicenda CIRIO.
Il processo pende ormai da alcuni anni e non si è mai fatto sentire nessuno, ora sta volgendo al termine (si prevede entro la primavera 2011) sicchè qualcuno ha evidentemente cominciato a considerare che potrebbe esserci qualche condanna, dunque l'opportunità di contenere i danni per gli imputati e i responsabili civili.
I bondisti CIRIO - a differenza che per Parmalat - non hanno percepito gran chè dal fallimento, anzi qualcuno non ha preso proprio nulla;
Il 5% proposto rispetto al ruolo di ex Capitalia nel default Cirio è l'unica proposta in vista e chiuderebbe tutta la posizione dei responsabili civili che fanno capo a Unicredit (e sono parecchi).
La proposta collettiva della banca è stata giudicata inadeguata perchè, in sintesi, riguardava solo gli obbligazionisti costituiti parte civile nel processo romano e contemplava il pagamento a titolo liberatorio di una percentuale globale del 5% sul valore nominale degli investimenti - per chi aveva acquistato le obbligazioni entro il 02 novembre 2002.
Questa proposta poi era condizionata anche all'abbandono di ogni e qualsiasi pretesa risarcitoria, attuale e futura, per danni morali e materiali già stata avanzata dagli obbligazionisti costituiti parte civile dai legali della nostra Associazione nell'ambito del procedimento penale attualmente pendente davanti al Tribunale penale di ROMA R.G.N.R. 29340/2003, 2937/08 R.G.Dib., Presidente Dott. Mezzofiore, così come ogni altra pretesa che potrebbe essere avanzata in qualsiasi sede giudiziale dagli obbligazionisti costituiti parte civile nel procedimento contro gli imputati nonché contro tutte le Banche del Gruppo Unicredit Banca Spa (ex Banca di Roma-Capitalia) nella loro qualità di responsabili civili.
Il processo è a rischio prescrizione, tuttavia se il processo dovesse concludersi con il riconoscimento di una provvisionale (cioè una specie di acconto sul risarcimento dei danni) detto risultato sarebbe raggiunto senza poter subire alcuna prescrizione.
Il Presidente di ADUSBEF, Elio Lannutti, e il Vice Presidente, Avv, Antonio Tanza tengono a sottolineare che ADUSBEF non accetta di "sponsorizzare" rinunce a favore di un istituto i cui omessi controlli hanno contribuito a concretizzare una frode finanziaria enorme a danno del mercato e dei risparmiatori.
ADUSBEF si è sempre contraddistinta per il rigore e l'integrità morale con la quale opera, e queste rappresentano delle garanzie a favore dei risparmiatori e dei cittadini consumatori in un panorama dove, invece, regna sovrano cinismo, affarismo, convenienza spicciola.
Continueremo, pertanto, fino alla fine, a batterci in ogni sede per ottenere quanto più possibile per il risarcimento dei danni subiti dai risparmiatori, sia pure nelle innumerevoli difficoltà date dall'alea del processo; sia per gli obbligazionisti che per gli azionisti che si sono rivolti a noi, con la fiducia di non essere abbandonati strada facendo.
Roma, gennaio 2011
ADUSBEF
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