Avv. Antonio Tanza - Vicepresidente ADUSBEF


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AGENZIA delle ENTRATE

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ATTI DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE
privi di delega ... SONO TUTTI NULLI

Sentiamo il dovere di comunicare ai nostri associati ADUSBEF che la tanto attesa sentenza della Corte Costituzionale è uscita: le nomine "fasulle" dei funzionari dell'Agenzia delle Entrate, portati al ruolo di dirigenti senza un pubblico concorso, sono tutte nulle.
E, perciò, sono nulli anche gli atti da questi firmati e notificati ai contribuenti.
Per supplire alla carenza di organico dirigenziale, l'Agenzia delle Entrate, qualche anno fa, aveva deciso di promuovere alla qualifica di dirigente ben 767 funzionari, senza prima averli sottoposti a un concorso pubblico, per come invece prescrive la nostra Costituzione ("agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso").
La questione, che era stata sollevata inizialmente dal
Tar del Lazio, e aveva poi subito uno stop a causa di una legge sanatoria del 2012. Ma su quest'ultima era forte la puzza di incostituzionalità. Tant'è che il Consiglio di Stato aveva rinviato gli atti alla Corte Costituzionale perché si pronunciasse in merito e decidesse, una volta per tutte, se è vero o meno che, in Italia, anche i funzionari del pubblico impiego (così come tutti gli altri dipendenti della pubblica amministrazione) debbano sottostare all'obbligo del concorso per accedere ai posti.
Poiché sono state bocciate ben 767 nomine su circa 1000 dirigenti di ruolo (ADUSBEF possiede la lista dei nominativi), ciò significa che più del 50% delle cartelle che, in tutti questi anni, l'Agenzia ha notificato agli italiani, sono nulle. O meglio, del tutto inesistenti perché firmate da soggetti che non avevano il potere per farlo e per ricoprire tale ruolo.
Insomma, questo significa che tutti gli atti che sono stati firmati dai dirigenti (o meglio, funzionari svolgenti funzioni da dirigenti) potrebbero essere dichiarati "inesistenti" (per mancanza di poteri) dalla giurisprudenza.
E, con essi, a cadere sarebbero anche le relative cartelle di Equitalia che sono state notificate sulla base di tali accertamenti.

COSA SI PUO' FARE

1- Per evitare un ricorso "alla cieca" contro la cartella esattoriale, bisogna innanzitutto verificare che la stessa abbia come presupposto un pagamento chiesto dall'Agenzia delle Entrate e non da altre amministrazioni.
Attenzione: la questione riguarda solo le cartelle determinate da atti firmati dall'Agenzia delle Entrate e non, quindi, per imposte locali, contravvenzioni o richieste di pagamento dell'Inps.
2- Poi bisognerebbe avere la certezza che l'atto a monte sia stato notificato da uno dei falsi dirigenti.
3- SCADENZA TERMINI: in verità, stando all'orientamento (maggioritario) che ritiene gli atti privi di firma "inesistenti", questo non dovrebbe essere un problema, in quanto si tratterebbe di una nullità non sanabile neanche con il decorso dei termini. Ovviamente, però, ogni tribunale, ha la sua interpretazione.
Tutti i contribuenti che vogliono valutare la nullità, da ultimo sancita dalla Corte Costituzionale, relativa agli atti illegittimi emessi dall'Agenzia delle Entrate, possono inviare a questa Vicepresidenza Nazionale, preferibilmente via mail, ad adusbef@studiotanza.it o via fax al numero 0836.63.16.56, i seguenti documenti:

A - copia integrale dell'avviso/atto di accertamento/pagamento notificato dall'Agenzia delle Entrate dal quale si evinca, in particolare, il nome del funzionario/dirigente che ha notificato l'atto;

B - copia integrale (eventuale) dell'atto notificato da Equitalia Spa, relativo ad atto/avviso di accertamento/pagamento dell'Agenzia delle Entrate;

Attenzione: la questione riguarda solo le cartelle determinate da atti firmati dall'Agenzia delle Entrate e non, quindi, per imposte locali, contravvenzioni o richieste di pagamento dell'Inps.

C - copia fronte retro del documento d'identità e del codice fiscale dell'intestatario dell'atto/avviso/cartella dell'Agenzia delle Entrate/Equitalia;

D - con l'invio dei documenti indicare tutti i recapiti ed indirizzi dell'intestatario, indirizzo completo, numeri di telefono, indirizzo mail (molto importante) e fax;

E - copia della ricevuta di versamento contributo iscrizione anno 2015, da € 25,00 (consulenza verbale), da versarsi sul conto corrente Adusbef Puglia, conto corrente Poste Italiane Spa intestato a ADUSBEF PUGLIA n. 52175122 Codice IBAN IT-41-H-07601-16000-000052175122;

Sarà poi ns. cura continuare informaVi sulle eventuali azioni da intraprendere e continueremo, pertanto, fino alla fine, a batterci in ogni sede, sia pure nelle innumerevoli difficoltà date "dall'alea della giustizia italiana", per tutti coloro che si sono rivolti a noi, con la fiducia di non essere abbandonati strada facendo.
Galatina - Marzo 2015

VICEPRESIDENTE NAZIONALE
Avv. Antonio Tanza



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