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Cirio
TRIBUNALE PENALE DI ROMA
SEZIONE I
ORDINANZA DEL 17 LUGLIO 2008
Pres. Dott. Giuseppe MEZZOFIORE
(…) In relazione all'ADUSBEF, Associazione degli utenti dei servizi bancari e finanziari, va evidenziato che la stessa chiede di costituirsi parte civile per perseguire il suo scopo statutario, esclusivo e prevalente, ed ottenere il risarcimento del danno morale (cd. esterno - oggettivo). Lo Statuto dell'Adusbef prevede che tale associazione ha per oggetto di operare sul territorio nazionale per informare, promuovere, assistere, tutelare, rappresentare e difendere i diritti e gli interessi individuali e collettivi dei consumatori e degli utenti dei servizi bancari, creditizi e finanziari, assicurativi, postali e sociali e comunque gli interessi diffusi dei consumatori e degli utenti in genere, già perseguiti a livello nazionale da Adusbef Onlus. L'associazione, in particolare, promuove ed assicura la tutela, sul piano informativo,- preventivo, contrattuale e giudiziale, - risarcitorio, dei fondamentali diritti: di natura economico - patrimoniale, quali il diritto alla correttezza, trasparenza ed equità nella costituzione e nello svolgimento dei rapporti contrattuali concernenti beni e servizi, con particolare riguardo ai servizi finanziari e creditizi e per la prevenzione e tutela dal fenomeno sociale dell'usura, di natura informativo - divulgativa, quali il diritto ad una adeguata informazione e ad una corretta pubblicità, nonché il diritto alla promozione e allo sviluppo dell'associazionismo libero, volontario e democratico, tra i consumatori e tra gli utenti, di natura sociale generale, quali il diritto alla tutela della salute, alla sicurezza e alla qualità dei prodotti dei servizi alla erogazione di servizi pubblici secondo standard di qualità ed efficienza, con particolare riguardo al servizio sanitario, al servizio postale, alla funzione pubblica di vigilanza e controllo del credito. L'associazione in questione evidenzia che i reati ascritti agli odierni imputati, oltre a ledere l'interesse tutelato in via diretta dalla norma penale, finiscono col creare un vulnus al patrimonio morale ed al perseguimento dei suoi scopi. In proposito l'ente - come già detto - ha fatto della tutela dei soggetti deboli del rapporto contrattuale, in particolare nel settore del credito il proprio scopo statutario. Il danno è consistito nella lesione del diritto di personalità dell'associazione Adusbef in quanto avendo l'associazione medesima indicato nella sua ragione sociale e nel suo statuto la tutela del risparmio quale ragione stessa della propria esistenza, ha creato una immedesimazione fra sodalizio ed interesse perseguito e, quindi, la nascita di un danno morale idoneo a legittimare appunto la sua partecipazione al giudizio penale. Inoltre, deve osservarsi che nel caso di specie l'associazione ha come scopo preminente proprio la tutela degli utenti dei servizi bancari e creditizi, i quali appaiono, come sopra già detto, i soggetti danneggiati dalle condotte delittuose contestate. Ritiene pertanto questo collegio che, in questo ricorrono, alla stregua della documentazione prodotta tutti i requisiti di effettività, di radicamento sul territorio e, come detto di preminenza dello scopo statutario, che giustificano la costituzione in giudizio. Per tale motivo va esclusa la richiesta di esclusione di tale parte civile. Per tali ragioni devono ritenersi infondate le eccezioni di natura sostanziale sopra evidenziate con riguardo all'Adusbef essendo peraltro l'atto di costituzione di tale associazione esente da vizi formali. Rileva al riguardo il Tribunale, in via preliminare, che per quanto attiene all'eccezione in ordine alla mancata indicazione delle generalità degli imputati nell'atto di costituzione, che tale requisito appare integrato dall'espresso richiamo al decreto che dispone il giudizio allegato all'atto. (…)
Rassegna stampa dell'evento
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Roma 17/07/2008 18:50
Cirio:
Si ADUSBEF, Adoc e federconsumatori.
No parte civile Codacons, Lega e Movimento consumatori;
Roma, 17 lug. (Apcom) - Codacons, Lega dei consumatori e Movimento dei consumatori sono state escluse come parti civili nel processo Cirio. La I sezione collegiale del tribunale di Roma, al termine di una lunga camera di consiglio, ha emesso una ordinanza che comunque comprende alcune migliaia di consumatori truffati dai bond del gruppo agroalimentare. Il 25 settembre scorso furono rinviati a giudizio, Sergio Cragnotti, l'attuale presidente del consiglio di sorveglianza di Mediobanca, Cesare Geronzi, dell'ex amministratore delegato della banca popolare di Lodi Gianpiero Fiorani assieme a una trentadue persone, tra familiari dell'ex presidente del gruppo, amministratori, sindaci e manager bancari. Sono imputate anche 11 società. Il processo, arrivato alla nona udienza, riprenderà il 27 ottobre prossimo. In base al documento - letto nelle sue conclusioni, in aula, dal presidente Giuseppe Mezzofiore - sono state invece ammesse le associazioni Adusbef, Adoc e Federconsumatori. Queste sigle assistono, complessivamente, quasi 3mila risparmiatori che singolarmente si sono affidate ai legali di riferimento. In merito ad un capo d'accusa, per il falso in bilancio e la truffa, non è stata ammessa la costituzione di parte civile delle amministrazioni straordinarie di molte società della stessa holding Cirio. Per il resto invece, per la fattispecie principale di bancarotta, i giudici hanno accolto. I reati per cui si procede vanno dalla bancarotta fraudolenta (documentale, patrimoniale, per distrazione e preferenziale a seconda dei casi) al concorso nella truffa di un milione e 125mila euro in relazione all'emissione di nove titoli obbligazionari dal maggio 2000 al maggio 2002, dalle false comunicazioni sociali anche in danno dei soci o dei creditori alla falsità nelle relazioni e nelle comunicazioni delle società di revisione per episodi avvenuti tra il 1998 e il 2003. La corte non ha ammesso le costituzioni di parte civile contro la Dianthus, già Deloitte & Touche, società che è imputata nella vicenda.
Fonte: Apcom
La Repubblica
Roma, 20:13
CIRIO: ESCLUSI PARTI CIVILI CODACONS, LEGA, CONSUMATORI
Esclusione per Codacons, Lega Consumatori e Movimento dei Consumatori. Ammessi come parte civile l'Adoc (rappresentata dall'avvocato Dario Piccioni), la Federconsumatori (tutelata da Alessandro Gamberini) e poi l'Adusbef (rappresentata dal Vicepresidente Avv. Antonio Tanza). Lo hanno deciso i giudici della prima sezione penale del tribunale di Roma nel processo per il crac del gruppo Cirio dove sono imputati l'ex patron della Lazio, Sergio Cragnotti, il banchiere Cesare Geronzi, l'ex ad della Popolare di Lodi Gianpiero Fiorani assieme a un'altra trentina di persone, tra familiari dell'ex presidente del gruppo, amministratori, sindaci e manager di istituti di credito. I reati contestati a vario titolo dai pm Tiziana Cugini, Rodolfo Sabelli e Gustavo De Marinis vanno dalla bancarotta fraudolenta (documentale, patrimoniale, per distrazione e preferenziale a seconda dei casi) al concorso nella truffa di un milione e 125mila euro in relazione all'emissione di nove titoli obbligazionari dal maggio 2000 al maggio 2002, dalle false comunicazioni sociali anche in danno dei soci o dei creditori alla falsita' nelle relazioni e nelle comunicazioni delle societa' di revisione per episodi avvenuti tra il 1998 e il 2003. Dopo aver deciso l'ammissione come parti civili delle associazioni che piu' di altre mirano alla tutela del risparmio, il collegio, presieduto da Giuseppe Mezzofiore, ha ammesso anche le societa' del gruppo Cirio in amministrazione straordinaria soltanto in relazione al reato di bancarotta. Soddisfatto del provvedimento del tribunale l'avvocato Piccioni che rappresenta gli interessi di circa 800 cittadini vittime del fallimento Cirio: "Spero che i tempi del processo consentino l'affermazione delle varie responsabilita' penali e quindi il risarcimento dei risparmiatori". Prossima udienza il 27 ottobre.
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