Avv. Antonio Tanza - Vicepresidente ADUSBEF


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PANORAMA n. 9 del 5 marzo 2009
Come investire limitando i rischi al minimo di Edmondo Rho

Primo consiglio per evitare le truffe finanziarie: essere sempre guardinghi. "In molti casi alla base del raggiro c'è l'amicizia. E, sempre, c'è un rapporto di fiducia tra la vittima e il truffatore" racconta l'avvocato Roberto Vassalle di Mantova, uno dei legali più noti in Italia nel campo della difesa del risparmio. "A volte i promotori e i funzionari di banca infedeli sono addirittura parenti dei truffati. A Reggio Emilia mi sto occupando di tre clienti che hanno perso un totale di 1,5 milioni di euro fidandosi di un funzionario di banca che era un loro vicino di casa. Alla base della truffa c'era un rapporto di fiducia andato avanti per anni". Proprio come nel caso Madoff? "Sì. Spesso vengono prodotti estratti conto falsi, mentre quelli veri sono domiciliati presso la banca e occultati al cliente" avverte Vassalle.
Seconda avvertenza: non prendere per garantiti nemmeno i consigli, mai disinteressati, delle banche. Agli sportelli in molti casi vengono proposte forme di investimento complicate e rischiose, prodotti finanziari che di sua iniziativa il cliente non comprerebbe mai. Per esempio le obbligazioni strutturate, le polizze unit e index linked o i derivati per le imprese. Tutti strumenti che servono anzitutto a far guadagnare chi li vende.
Terzo punto: occorre avere un'idea chiara di quello che si compra. "Attenzione agli ingredienti, bisogna sempre sapere quali titoli contiene il fondo o la polizza in cui s'investe" interviene l'avvocato Antonio Tanza di Lecce, vicepresidente nazionale dell'Adusbef, associazione di difesa degli utenti bancari. "Altrimenti si scopre magari che i prodotti sono titoli di stato travestiti. Per esempio, è composta per l'84 per cento da titoli di stato la polizza Scudo 42, offerta per risarcire i clienti che avevano titoli Lehman Brothers da parte dell'Unicredit Banca di Roma".
E quali sono le dimensioni delle truffe vere e proprie? Gli importi sono molto variabili, da 100 mila euro fino a 5 milioni. In molti casi si tratta di ammanchi provocati da promotori finanziari. Nel 2008 la Consob, la commissione che controlla le società e la borsa, ha radiato 45 promotori dall'albo, mentre per altri 43 ha adottato una sospensione sanzionatoria (da un minimo di un mese a un massimo di quattro). Inoltre in 31 casi la Consob ha segnalato all'autorità giudiziaria un'attività illecita da parte dei promotori.
Comunque nel 2008 le truffe finanziarie sembrano leggermente diminuite dato che nel 2007 le radiazioni di promotori decise dalla Consob erano state 64, le sospensioni cautelari 25 e le sospensioni sanzionatorie 44. Tanza in questo senso consiglia di "accertarsi che si abbia a che fare effettivamente con un promotore, facendogli esibire il tesserino, e poi controllare sui siti della Banca d'Italia e della Consob che non sia stato sospeso o radiato".
Va aggiunto che, per fortuna, la legge italiana tutela i risparmiatori truffati: la banca risponde in solido del comportamento fraudolento di promotori finanziari e funzionari infedeli.
"Certo, è rarissimo che la banca si faccia carico spontaneamente della perdita. In genere paga dopo l'iniziativa di un legale" avverte Vassalle, che ha ottenuto centinaia di sentenze favorevoli in cause per investimenti finanziari: è stato il primo avvocato in Italia a vincere in Cassazione sul caso dell'anatocismo (cioè gli interessi sugli interessi, giudicati illegittimi) e sull'uso di piazza (un altro sistema con cui le banche tosavano i clienti applicando tassi più alti). Ha pure ottenuto, nel 2004, la prima condanna di un istituto di credito costretto a rimborsare i tango bond argentini.
Per quanto riguarda le truffe orchestrate da promotori e funzionari, secondo Vassalle "metà delle cause si risolve con transazioni, mentre nel 50 per cento dei casi si deve arrivare a sentenza. E se è provata la responsabilità del promotore o del funzionario, la banca perde sempre".
Attenzione, però, a quelle che Tanza definisce "le truffe più pericolose, perché organizzate con la complicità dei direttori delle filiali bancarie che presentano promotori esterni, spesso proponendo prodotti completamente inadeguati".
Ma quali sono i tipi di truffa orchestrati dai piccoli Madoff all'italiana? I metodi sono due: il primo è il più semplice, con il promotore che si appropria il denaro versato dal risparmiatore facendosi dare contanti o assegni intestati a lui anziché alla banca. Il secondo sistema, ed è il più ricorrente, è quello in cui il promotore per occultare le perdite architetta nuove operazioni sempre più a rischio, in genere dando ai clienti estratti conto falsi.
Non sono solo i promotori a truffare gli investitori. Racconta Vassalle: "Ho avuto un caso a Firenze in cui l'infedeltà era da parte dei funzionari della banca e ho già ottenuto tre sentenze favorevoli, per diversi clienti, con obbligo della banca a restituire complessivamente oltre 1 milione di euro. Per la stessa vicenda ci sono ulteriori cause in corso".
In definitiva, quali sono i consigli per evitare brutte sorprese? Tanza raccomanda: "Non bisogna mai firmare subito il contratto, ma farsi consegnare il prospetto e studiarselo con calma a casa. E poi, nel modulo che si compila per verificare che il rischio sia adeguato, un trucco per evitare fregature è indicare sempre un profilo molto cautelativo. In questo modo sarà lo stesso computer della banca a evitare i prodotti più rischiosi".
Vassalle consiglia di "rivolgersi a consulenti indipendenti che non eseguono direttamente gli investimenti". Insomma, per non cadere in trappola meglio distinguere i ruoli di chi consiglia e di chi opera sul mercato.


Legislatura 16º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 260 del 30/09/2009

Sui provvedimenti del Governo nei confronti del sistema bancario

LANNUTTI (IdV). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LANNUTTI (IdV). Signor Presidente, voglio denunciare ancora una volta in questa Aula l'arroganza delle banche che rifiutano 100.000 euro ad un imprenditore che deve licenziare circa 30 dipendenti e danno 500 milioni di euro ai loro amici e sodali come Zunino (Risanamento Milano Spa) seppellito sotto 3 miliardi di euro di buco.
Il sistema bancario ha la complicità collusiva della Banca d'Italia che invece di vigilare sulla correttezza e trasparenza va a braccetto con i banchieri. Se una famiglia colpita dalla crisi non riesce a pagare il proprio mutuo perde la casa costata sudore e sacrifici, se le banche dopo aver praticato l'usura legalizzata, denominata anatocismo, vengono condannate dai tributari a risarcire l'illecito si permettono di non ottemperare alle sentenze esecutive e a non pagare. È accaduto in questi giorni al tribunale di Lanciano: una sentenza esecutiva e solo la minaccia dell'ADUSBEF con un ufficiale giudiziario, accompagnato dall'avvocato Tanza che è andato in questa banca con le telecamere di "Striscia la Notizia", hanno permesso di far staccare alla banca un assegno di 1,4 milioni di euro.
Mi permetto ancora una volta di richiamare l'attenzione del Governo sulla protezione della Banca d'Italia che non deve vigilare solo sulla stabilità del sistema, ma anche su comportamenti illegali e che è obbligata a commissariare la Banca popolare di Lanciano quando non ottempera le legge.
Oltre alle chiacchiere e ai proclami questo Governo non fa nulla per arginare lo strapotere del sistema bancario e la vergognosa collusione della Banca d'Italia che non fa nulla per ripristinare la legalità bancaria.
Mi permetto di richiamare l'attenzione del Governo e del Ministro dell'economia sollecitati da numerose interrogazioni e dall'interpellanza parlamentare del sottoscritto a rispondere e a prendere una posizione perché l'illegalità bancaria che costa a tante povere famiglie e a tanta gente usurata non può essere più consentita. Questa Banca d'Italia non può più continuare a lavarsi le mani. Si dice che il super Mario de' nojaltri, Mario Draghi, lo mandiamo in Europa dopo aver fatto danni all'Italia e ai mercati. Adesso farà danni anche all'Europa.


(ASCA) - Roma, 1 ott - ''L'inchiesta della Procura di Trani sulle carte 'revolving' dell'American Express, hanno messo in luce un meccanismo truffaldino di interessi che lievitavano oltre i tassi soglia fissati dalla legge antiusura, con un anatocismo che faceva aumentare i tassi della revolving card fino al 54,21%, oltre il doppio dei limiti pur elevati 25,68% consentiti dalla legge sull'usura per il credito finalizzato all'acquisto rateale e tali tipologie di prestiti''. Lo spiega il senatore dell'IDV e presidente di Adusbef, Elio Lannutti in un comunicato. ''Ma tenendo conto degli importi effettivamente addebitati a titolo di penale o di interessi di mora su una modesta rata non pagata, i tecnici della Guardia di Finanza hanno riscontrato rispettivamente un tasso che arriva fino al 251,2%, una mostruosita' rispetto ai tassi civetta pubblicizzati che sono del 20,15% di Barclaycard; 17,23% di American Express; 17,52% di Carta Viva; il 16,65% di Carta Tiscali; il 16,49% di Carta Aura; il 15,50% di Clarima e Credit Tim'', continua il comunicato. Il PM Michele Ruggiero della procura di Trani, che ora indaga con le ipotesi di concorso in truffa aggravata e usura i vertici di American Express Italia, il direttore Massimo Quarra ed il responsabile legale Francesco Fontana, ai quali sono stati notificati dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Bari due avvisi di garanzia, valutera' la richiesta di costituzione di parte civile al processo, che sara' avanzata dall'avvocato Antonio Tanza, del foro di Lecce. ''Adusbef - prosegue Lannutti - ha da tempo messo in guardia i consumatori che utilizzano tali strumenti pericolosi di debito come le carte revolving che accumulano interessi nascosti che si ricapitalizzano, vera e propria manna per le societa' emittenti che fanno recapitare a casa carte con 3.000-4.000 euro da attivare e pronte per essere spese, confidando nel bisogno di famiglie impoverite che si indebitano ulteriormente ed entrano spesso in un tunnel senza uscita''. cs-ram/mcc/rob



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