Avv. Antonio Tanza - Vicepresidente ADUSBEF


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La sentenza del Tribunale di Palmi

Anatocismo e Usura > Cosa puoi fare subito! > USURA

BANCHE USURAIE ma SENZA COLPEVOLI…
(ANSA) - PALMI (REGGIO CALABRIA), 8 NOV 2007- Nove persone sono state assolte dal Tribunale di Palmi dal reato di usura nei confronti dell'imprenditore Nino De Masi. Tra le persone assolte, per non aver commesso il fatto, ci sono i rappresentanti dei vertici di alcune banche nazionali: Cesare Geronzi , ex presidente di Capitalia (oggi in Mediobanca), Luigi Abete, presidente dela Bnl, Dino Marchiorello, ex presidente della Banca Antonveneta. La formula utilizzata nella sentenza di proscioglimento getta gli istituti bancari coinvolti nel fango dell’usura. Infatti, la formula del “Fatto non commesso dall’imputato” si utilizza in due ipotesi: nei reati materiali, quando l’evento (usura), storicamente certo, sia opera d’un terzo (cioè di altra persona non compresa tra gli imputati); e rispetto ai reati formali, imputato non abbia compiuto l’azione o l’omissione, storicamente certa, attribuitagli, essendo anche escluso in entrambi i casi ogni “commencement d’execution”. Quindi, a Palmi, l’usura c’è stata, ma le indagini svolte dalla Procura non sono state in grado di ricomprendere tra gli imputati (poi assolti) le persone fisiche che hanno perpetrato il reato. La cosa è di una gravità assoluta: dal processo è emerso che la politica dei tassi veniva deliberata in sede direzionale e per grandi aree, ma non si è saputo individuare chi preme i pulsanti. Ciò getta una pesante ombra sui tassi praticati da queste banche a larghe fasce di clientela nella Calabria ed in quel territorio (... almeno per il momento ...). Vedremo ora cosa farà la Procura per riparare a tale situazione. Infatti, in questo Processo chi ha perso veramente è lo Stato, che ancora una volta non ha saputo evitare la commissione di un fatto – reato e, per di più, non ha saputo individuare i colpevoli che tranquillamente restano ad operare. Eppure si trattava solo di individuare chi nelle banche era autorizzato a determinare le scelte dei tassi da adottare in quel territorio. Una volta che i direttori di filiale sono stati assolti è ovvio che il tiro va innalzato e le indagini vanno affinate. Insomma a Palmi vi è stato un omicidio e non sono stati scoperti i colpevoli, ma il corpo è ancora a terra e caldo ...; a Palmi vi è usura praticata da alcune banche, ma non sono stati individuati i responsabili. Vedremo se questo sistema di Governo, oltre che a vuotare le tasche dei cittadini con pesantissime impostee tasse è in grado di evitare il pagamento del pizzo e degli interessi usurari a responsabili, ben noti o facilmente individuabili. Quindi, ancora una volta, la Giustizia italiana subisce un duro colpo: è necessario che il Governo cambi a livello qualitativo (più che quantitativo e remunerativo) chi amministra questo delicato settore, prima che i cittadini decidano di farsi Giustizia da soli. Questi episodi destano sfiducia e scoramento in un momento in cui tutti sono assetati di certezze. Un invito, quindi, a tutti gli usurati dalle banche ad insorgere: l'usura bancaria esiste e va punita!


TOGHE ROTTE e PROVERBI

DEFINIZIONI DELLA GIUSTIZIA
per i proverbi dei POTERI FORTI
(tratti da "Voi non sapete" di CAMILLERI):

Cu havi dinari e amicizia teni 'n culu la Giustizia
(chi ha denari e amici la Giustizia se la mette nel culo).
La Giustizia è fatta a manicu di mola
(la Giustizia è storta per sua natura).
La furca è pi lu poviru, la Giustizia pi lu fissa
(La forca è per il povero, la Giustizia per il fesso).
La liggi pi' l'amici s'interpreta, pi' l'autri s'applica
(La legge per gli amici s'interpreta, per gli altri si applica).
Lu codici è fattu da li cappeddi pi jiri 'n culu a li coppuli
(Il codice è fatto dai signori col cappello per andare in culo ai poveracci con le coppole).

L'Italia ha una sovrabondanza di potenti che commettono reati e
la Magistratura, come dice Vaclav Havel, è il potere dei senza potere; come dire o c'è una legge e la si rispetta; o la legge che si applica è quella del più forte: quindi, troppo spesso, l'amministrazione della Giustizia, quando funziona bene, serve solo per i deboli. Pertanto, in Italia, l'unica vera rivoluzione sarebbe una legge uguale per tutti (Ennio Flaviano), ma purtroppo la Giustizia, negli ultimi anni, è stata troppe volte pianificata, da coloro che scontano le loro pene in Parlamento, per non funzionare. Un esempio per tutti? La disapplicazione della legge sull'usura. Davanti ai soldi non si salva la sinistra, la destra, nè il centro, ma non è certo immune a quel dolce tintinnio della moneta neppure gli altri poteri dello Stato. Meditate gente, meditate ...



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