Avv. Antonio Tanza - Vicepresidente ADUSBEF


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PROCESSO PENALE a ROMA

Cirio

Processo CIRIO presso la
prima Sezione Penale del Tribunale Ordinario di ROMA:


14 MARZO 2008: PRIMA UDIENZA DIBATTIMENTALE
E' comparso di persona il Vicepresidente Nazionale di Adusbef, l'Avv. Antonio TANZA, che ha chiesto la costituzione a parte civile dell'associazione e dei consumatori che hanno aderito alla campagna.
Primo clamoroso rinvio.....
Per la mancata notifica del decreto che dispone il giudizio della Dianthus, già Deloitte&Touche, è stata al
14 maggio prossimo l'udienza del procedimento sull'insolvenza della Cirio.
A maggio verranno definite tutte le operazioni di costituzione delle parti civili e prospettate le eccezioni preliminari. Trentacinque gli imputati e tra questi, oltre a Cragnotti ed i suoi familiari, il presidente di Capitalia Cesare Geronzi e l'ex banchiere Giampiero Fiorani. Nessuno degli imputati piu' importanti e' presente in aula. Bancarotta per distrazione, documentale e preferenziale, falso e truffa sono i reati contestati dai pm romani. Nessuno degli imputati, 35 persone più 11 società, era presente oggi in aula. Più di 1.500 parti civili si sono già costituite nel procedimento. (ANSA) - ROMA, 14 MAR
E’ stato fissato anche un calendario di udienze successive al 14 maggio: 06 - 11 - 13 giugno; 09 22 - 24 settembre; 01 - 03 ottobre; 17 - 19 novembre


Cirio/ Vanno rifatte citazioni responsabili civili, nuovo rinvio
Legali parte civile: impossibile consegnare atti a Unicredit
Roma, 27 ott. (Apcom) - Vanno "rinnovate" le citazioni dei responsabili civili nel processo per il crack Cirio. E per questo l'udienza è stata rinviata al 15 dicembre prossimo. E' questa la decisione dei giudici della I sezione penale del tribunale di Roma, dopo oltre 4 ore di camera di consiglio. La corte ha rigettato le ulteriori istanze dei difensori di parte civile, alcune delle quali denunciavano la impossibilità nel notificare, alle parti in causa, gli atti utili del processo.

In particolare, gli avvocati Titta e Nicola Madia, in rappresentanza dell'amministrazione straordinaria del fallimento della Cirio, avevano rappresentato al tribunale il caso, in cui si erano venuti a trovare, con la citazione del gruppo Unicredit. "Nel maggio scorso avevamo consegnato la citazione - ha detto l'avvocato Nicola Madia - nella sede di via Tupini 180, ma ci era stato detto che andava fatta in quella di via Minghetti. A fine settembre, però, quando siamo tornati qui, ci hanno detto che dovevamo tornare in via Tupini". A questo scopo i legali avevano chiesto al tribunale di mettere un punto.

I giudici hanno invece concesso un altro periodo di tempo,a i difensori di parte civile, per portare a termine le citazioni. Il processo si celebra nei confronti di 35 persone più diverse società: tra gli imputati Cesare Geronzi, Sergio Cragnotti e Gianpiero Fiorani. Le accuse più pesanti si concentrano su alcuni fatti di bancarotta.
Le ipotesi di truffa, invece, secondo l'osservazione dei legali delle parti offese, per molti episodi, si prescriveranno entro l'anno prossimo.


Prossime udienze ………

15, 17 e 19 dicembre 2008;
19, 21, 23, 28 e 30 gennaio 2009
25 e 27 febbraio 2009;
16, 18 e 20 marzo 2009


LA STORIA del processo....

CRACK CIRIO:
CHIESTO RINVIO A GIUDIZIO PER I BANCHIERI ECCELLENTI


La Procura di Roma ha firmato
la richiesta di rinvio a giudizio ( clicca per scaricarla) per l'inchiesta sul crack della Cirio che riguarda 44 indagati, per reati che vanno, a seconda delle posizioni, dalla bancarotta fraudolenta alla truffa, per episodi avvenuti tra il 1998 ed il 2003. Il Processo prenderà l'avvio venerdì 16 giugno (prima era stata ipotizzata la data del 30 marzo 2006), dinanzi al GIP del Tribunale di Roma, Dott. Barbara CALLARI. Tra gli indagati per cui i pm Tiziana Cugini ed il procuratore aggiunto Achille Toro hanno chiesto il processo, ci sono componenti della famiglia di Sergio Cragnotti, il presidente di Capitalia Cesare Geronzi, l'ex ad di Bipielle (oggi Bpi) Gianpiero Fiorani e l'ex presidente del SanPaolo Imi Rainer Masera. Rispetto all'avviso di conclusioni indagini depositato l'11 maggio scorso, la richiesta di rinvio a giudizio non comprende le posizioni della Deloitte & Touche e di un suo funzionario Sebastiano Baudo perché la loro posizione è stata stralciata e verrà comunque riunificata al procedimento principale in tempo per l'udienza preliminare. A carico degli indagati si contestano i reati di bancarotta fraudolenta, preferenziale e truffa. La fraudolenta è in riferimento alle false comunicazioni sociali anche in danno dei soci o dei creditori alla falsità nelle relazioni e nelle comunicazioni delle società di revisione. La truffa è invece legata a diversi avvenuti tra il '98 e il 2003. I Pm Tiziana Cugini, Gustavo De Marinis, Rodolfo Sabelli hanno firmato insieme con il procuratore aggiunto Achille Toro un documento che riassume di fatto le quasi 3mila pagine dell'indagine. Oltre a Sergio Cragnotti, ed ai figli Andrea, Massimo, Elisabetta e al marito di questa Filippo Fucile, coinvolta nel crack anche la moglie Flora Pizzichemi. Ma al centro delle ipotesi accusatorie anche otto manager della Banca di Roma tra cui lo stesso Cesare Geronzi. Della Sanpaolo Imi coinvolti Rainer Masera, Luigi Maranzana e Massimo Mattera. Ma anche la Banca popolare di Lodi con Giampiero Fiorani e Giovanni Benevento. A differire dal deposito degli atti ci sono anche accuse per alcuni consiglieri del gruppo Cirio. L'inchiesta sul crack del gruppo agroalimentare Cirio è stata aperta nell'estate 2003 dopo la riunificazione di diverse querele presentate da alcuni obbligazionisti dopo il mancato pagamento di un bond da 150 milioni di euro. Al centro degli accertamenti degli inquirenti sin da subito nove bond piazzati sul mercato tra il maggio 2000 e il maggio 2002 per un totale di 1.125 milioni di euro. In base a quello che è emerso dagli accertamenti Cragnotti e soci sono accusati anche di aver costituito alcune società, poi dichiarate insolventi, che si rivelarono vere e proprie scatole vuote che avevano il solo scopo di emettere i bond in Lussemburgo e quindi al fine di aggirare quanto disposto dal Codice civile. Il raggiro sarebbe continuato riuscendo ad evitare ogni valutazione da parte della società specializzata di rating che indicavano il rischio connesso con la sottoscrizione delle suddette obbligazioni. In pratica si è anche poi omesso di fornire al mercato il prospetto informativo richiesto dalla normativa italiana. Infine è stata fornita all'esterno una falsa rappresentazione delle condizioni economico-finanziarie delle società emittenti e garanti, fra l'altro mediante l'approvazione dei bilanci ordinari e consolidati. La richiesta della Procura per il caso Cirio è "un'iniziativa dell'accusa, prevista ed accolta serenamente" da Capitalia. Lo rende noto l'istituto in un comunicato. "Sulla base delle notizie diffuse dalle agenzie di stampa -si legge - la richiesta formulata dalla Procura per il caso Cirio anche nei confronti di alcuni esponenti della allora Banca di Roma, secondo i legali dell'Istituto, riproduce ipotesi già contenute nell'avviso di conclusione delle indagini". Si tratta, perciò, di un'iniziativa dell'accusa, prevista ed accolta serenamente dalla Banca in quanto consentirà, finalmente, a quest'ultima di sottoporre al vaglio critico del giudice dell'udienza preliminare le argomentazioni che dimostrano l'infondatezza dell'impianto accusatorio. La Banca, concludono i legali, ha sempre fermamente contestato, fin dall'inizio, i rilievi mossi confutandoli anche sulla base di autorevoli e puntuali consulenze tecniche che avvalorano la piena correttezza dell'operato dei propri esponenti che hanno sempre agito nell'esclusivo interesse dell'Istituto e nel pieno rispetto di tutte le norme vigenti. Riassumendo allo stato il processo sarà celebrato contro: Sergio Cragnotti, i figli Andrea, Elisabetta e Massimo, il genero Filippo Fucile, la moglie Flora Pizzichemi, i banchieri Cesare Geronzi, attuale presidente di Capitalia già presidente del Cda di Banca di Roma, Rainer Masera (ex presidente Cda San Paolo Imi), Luigi Maranzana (ex Cda San Paolo Imi), Massimo Mattera (Area crediti San Paolo Imi), Gianpiero Fiorani (ex Ad Banca Popolare di Lodi), Giovanni Benevento (Presidente Popolare Lodi), Ambrogio Sfondrini (Cirio spa e poi condirettore generale della Banca Popolare), Angelo Fanti (gestore agenzia Roma centro proponente per il gruppo Cirio), Pietro Celestino Locati (vicedirettore generale Banca di Roma), Remo Martinelli (Banca Roma, condirettore area crediti), Michele Casella (Banca di Roma, direttore area studi), Antonio Nottola (Banca di Roma, componente Cda), Angelo Brizi (area intermediazione Banca di Roma), Alberto Giovannini (Banca Di Roma, area finanza). Ed inoltre, di Emma Benedetti (Sagrit, poi Cirio Holding spa), Riccardo Riccardi Bianchini (Sagrit), Vittorio Bottazzi, Ernesto Chiacchierini, Tommaso Farini, Riccardo Ferrero, Livio Ferruzzi, Alfredo Gaetani, Roberto Michetti, Paolo Micolini, Mauro Luis Pontes Pinto, Ettore Quadrani, Vittorio Romano, Grazia Scartaccini, Lucio Velio, Giuseppe Vitali, Antonio Petrucci, Raffaele Riva, Rossano Ruggeri, Francesco Scornajenchi, Gianluca Marini, Annnunziato Scordo, Francesco Matrone, Francesco Sommaruga (Cirio Spa). ADUSBEF sarà presente al processo e si costituirà parte civile per sè e per gli associati che vorranno parteciparvi.

IL PROCESSO dinanzi al GUP di ROMA Dott. Barbara CALLARI

Udienza del 16 giugno 2006

A tre anni e mezzo dal default da 1,125 miliardi di euro del gruppo agroalimentare si è aperta questa mattina, venerdì 16 giugno, l'udienza preliminare. Il temuto assalto dei dodicimila (tanti sono i risparmiatori danneggiati, mentre in circa tremila hanno trovato un accordo economico con la controparte) non c'è stato, così come spiccava l'assenza dei big imputati, dall'ex patron Sergio Cragnotti al presidente di Capitalia Cesare Geronzi, e tantomeno di Gianpiero Fiorani, ex numero uno della Banca Popolare Italiana. Poco dopo le 9 gli avvocati dei 46 imputati (45 persone e la società di revisione Deloitte& Touche in veste di persona giuridica) sono entrati in aula. Sono state solo circa 1.500 le richieste di ammissione come parti civili. In rappresentanza degli obbligazionisti si sono presentate le associazioni dei consumatori Adusbef ed altre. I piccoli azionisti della Cirio e i possessori di bond, comunque, hanno ancora tempo fino all'inizio del dibattimento per chiedere di poter essere inserite tra le parti lese nel processo. La prossima udienza è stata fissata il 17 luglio quando i difensori degli indagati per cui è stata fatta richiesta di rinvio a giudizio esporranno la loro posizione sull'ammissibilità delle parti civili. I reati contestati vanno, a seconda delle posizioni, dalla bancarotta per distrazione, documentale, preferenziale e patrimoniale, alla truffa. I fatti al vaglio del gup Barbara Callari riguardano, oltre al mancato pagamento dei 9 bond emessi dal 30 maggio 2000 al 31 maggio 2002, anche distrazioni di denaro, creazione di «scatole vuote», i premi pagati alla Lazio campione d'Italia 2000, l'affare Eurolat. Un capitolo consistente del capo di imputazione è dedicato al ruolo delle banche. Secondo la Procura, infatti, gli istituti di credito coinvolti avrebbero sostenuto il gruppo di Cragnotti nell'emissione delle obbligazioni e, per quanto riguarda Banca di Roma, l'accusa è «di aver posto in essere una serie di artifici e raggiri consistiti nell'aver favorito, in qualità di joint leader manager, le prime due emissioni di bond, per un valore di 150 milioni di euro ciascuna, e in qualità di manager per l'emissione, il 24 maggio 2005 (per un valore di 200 milioni) nonostante lo stato di dissesto dei soggetti emittenti e garanti, da loro intenzionalmente dissimulato verso l'esterno»

Udienza del 17 luglio 2006

L'udienza del 17 luglio è stata rinviata a causa dell'astensione dalle udienze proclamata dall'Ordine Forense.
L'udienza è stata rinviata al 31 ottobre 2006 per gli stessi incumbenti


Udienza del 31 ottobre 2006

A seguito di lunga discussione il GUP ha ammesso la costituzione delle parti civili, salvo qualche eccezione formale.
Le associazioni dei consumatori sono state tutte escluse.
Adusbef ha presentato per i suoi iscritti le chiamate dei terzi in causa e dopo l'autorizzazione provvederà a citare nel processo le banche presunte responsabili del dissesto.
L'udienza è stata spostata al 21 dicembre 2006, per il prosieguo.

Udienza del 21 dicembre 2006

A Roma ...

Udienza del 16 febbraio 2007

A Roma ...

Udienza del 21 febbraio 2007

A Roma ...

Udienza del 9 marzo 2007

A Roma ...

Udienza del 23 marzo 2007

A Roma ...

Udienza del 20 aprile 2007

A Roma ...

Udienza del 4 maggio 2007


Nel corso dell’udienza che doveva registrare dichiarazioni spontanee da parte di Sergio Cragnotti, (il manager però ha rinunciato) il problema delle carte arrivate da Milano e riguardante l’accusa di truffa, è stato preso in esame soprattutto da parte degli avvocati difensori i quali hanno chiesto ed ottenuto dal gup il rinvio dell’udienza al 30 maggio prossimo per poter esaminare le nuove carte. Queste si riferiscono alle denunce presentate da una trentina di creditori che acquistarono presso banche di Milano i bond della Cirio. Nella prossima udienza del 30 maggio si dovrà anche stabilire se - come hanno chiesto alcuni dei difensori - si deve svolgere l’incidente probatorio sulla cessione della Eurolat da parte della Cirio alla Parmalat.

Roma
Associazione per delinquere finalizzata alla truffa: è l’ipotesi di reato che la procura della Repubblica di Roma ha formulato nell’ambito della vicenda Cirio per l’ex patron dell’azienda agroalimentare Sergio Cragnotti, per l’attuale presidente di Capitalia Cesare Geronzi, per il genero di Cragnotti, Filippo Fucile, e di altre persone sulla base di documenti trasmessi a Roma per competenza dalla procura della Repubblica di Milano. Lo stralcio disposto dai giudici milanesi che sulla vicenda Cirio hanno in corso un’indagine da tempo, è stato disposto il 5 luglio di due anni fa ma soltanto il 16 aprile scorso il carteggio è arrivato ai pubblici ministeri Tiziana Cugini e Gustavo De Marinis, mentre per quanto riguarda il reato di associazione per delinquere è stato aperto un fascicolo che per il momento non ha avuto sviluppi. Per quanto riguarda invece la truffa gli atti potrebbero essere inseriti nel procedimento che attualmente è in corso davanti al gup Barbara Callari che deve decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio delle 46 persone coinvolte nell’inchiesta romana sul crac della Cirio.


Udienza del 18 maggio 2007

L’arrivo delle carte milanesi ha determinato il rinvio dell’udienza preliminare al 30 maggio prossimo, per dare la possibilità a tutte le difese di verificare se i casi di truffa, contemplati nel capoluogo milanese e scaturiti da una trentina di denunce di clienti contro gli istituti bancari, riguardino episodi nuovi o siano quelli già presi in considerazione dalla procura di Roma e alla base della richiesta di rinvio a giudizio. L’auspicio dei pm romani, che il 15 giugno saranno impegnati nella requisitoria e confidano in una celerità dell’udienza del gup, è che le trenta denunce "milanesi" siano già comprese tra le 18mila persone offese indicate nel procedimento capitolino. Le nuove carte sono comprensive anche di alcuni interrogatori di indagati e di una consulenza sulle truffe.

Per il 30 maggio, il gup Callari dovrà pronunciarsi sulla richiesta di incidente probatorio sollevata da alcune difese in merito all’operazione di cessione di Eurolat da Cragnotti a Tanzi. Nel procedimento romano sono indagati da tempo anche altri familiari dell’ex patron della Lazio, l’ex presidente della Banca Popolare di Lodi, Giovanni Benevento, l’ex ad Gianpiero Fiorani, alcuni ex manager del San Paolo-Imi e dei funzionari della Banca di Roma, oltre agli stessi Geronzi e Nottola.


Udienza del 30 maggio 2007

L'EPILOGO: UDIENZA DEL 25 settembre 2007

ROMA – 25 settembre 2007 - L'ex patron di Cirio, Sergio Cragnotti, l'ex presidente di Capitalia, Cesare Geronzi e l'ex amministratore delegato della Banca popolare di Lodi, Giampiero Fiorani e altre 32 persone sono state rinviate a giudizio dal Gup di Roma, Barbara Callari per il crack del gruppo Cirio. Tra i rinviati a giudizio figura anche la società di revisione Deloitte & Touche, indagata come persona giuridica, la moglie di Cragnotti, Flora Pizzichemi, il genero, Filippo Fucile e i figli Andrea, Elisabetta e Massimo. Tutti gli imputati dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di falso, truffa, e bancarotta in tutte le sue declinazioni (fraudolenta, preferenziale, distrattiva). La prima udienza è stata fissata per il 14 marzo 2008 davanti alla prima sezione collegiale del tribunale penale di Roma. Il gup ha invece assolto l'ex componente del collegio dei sindaci di Cirio holding, Antonio Petrucci, che aveva presentato richiesta di rito abbreviato e per il quale i Pm, Tiziana Cugini, Gustavo De Marinis e Rodolfo Sabelli avevano chiesto la condanna a 3 anni e 4 mesi.

Oltre a Cesare Geronzi, Sergio Cragnotti e Giampiero Fiorani, sono stati rinviati a giudizio altri 32 imputati per il crac Cirio. Prosciolti invece dalle accuse, nove imputati tra cui gli ex dirigenti del San Paolo Imi, Rainer Masera, Massimo Mattera e Luigi Maranzana. Assolto l'unico imputato che aveva fatto ricorso al rito abbreviato, Antonio Petrucci ex componente del collegio sindacale di Cirio holding. Il processo comincerà il 14 marzo prossimo davanti alla prima sezione penale del Tribunale. Rinviati a giudizio anche i familiari di Cragnotti, i figli Andrea, Elisabetta e Massimo, il genero Filippo Fucile, e la moglie Flora Pizzichemi. I reati per cui saranno processati i 34 imputati, più la società di revisione dei conti Deloitte e Touche, sono bancarotta per distrazione, documentale e preferenziale, nonché truffa. Oltre agli ex dirigenti del San Paolo Imi e a Petrucci, sono stati prosciolti ex componenti della Cirio spa: Vittorio Bottazzi, Riccardo Ferrero, Roberto Michetti, Giuseppe Vitali, Raffaele Riva e Rossano Vittorio Ruggeri. Oltre a Cragnotti, ex patron della Cirio, e ai componenti della sua famiglia, all'ex banchiere Fiorani e a Cesare Geronzi, presidente di Capitalia, subiranno il processo anche Emma Benedetti (Sagrit, Cirio Holding ed Eurolat), Riccardo Riccardi Bianchini (Sagrit, Cirio ed Eurolat) Ernesto Chiaccherini (Cirio spa) Tomaso Farini (Cirio), Livio Ferruzzi (Cirio), Alfredo Gaetani (Cirio ed Eurolat), Paolo Micolini (Cirio e Cirio Del Monte), Pinto Pontes (Cirio), Ettore Quadrani (Sagrit, Cirio e Bombril), Vittorio Romano (Cirio Sagrit e Bombril), Grazia Scartaccini (Cirio e poi Bombril), Lucio Velo (Cirio e poi Bombril), Francesco Scornajenchi (Sagrit, Cirio, SS Lazio e Eurolat), Gianluca Marini (Sagrit e SS Lazio), Annunziato Scordo (Sagrit), Francesco Matrone (Cirio), Francesco Sommaruga (Cirio), Angelo Fanti (ex Banca di Roma), Pietro Celestino Locati (ex vicedirettore generale della Banca di Roma), Remo Martinelli (ex condirettore area crediti Banca di Roma), Michele Casella (Banca di Roma), Antonio Nottola (ex cda Banca di Roma), Angelo Brizi (Banca di Roma), Alberto Giovannini (ex linea finanza Banca di Roma), Giovanni Benevento (ex presidente Bpl), Ambrogio Sfondrini (Cirio e poi ex condirettore Bpl), Sebastiano Baudo (ex Ex Deloitte e Touche)
ANSA
La vicenda risale al 2003, quando il fallimento del gruppo cirio, allora guidato da Cragnotti, aveva fatto andare in default obbligazioni per 1,125 miliardi emesse tra il 2000 e il 2002. La crisi finanziaria della Cirio interessò un gran numero di risparmiatori perché si venne a scoprire che le obbligazioni che erano destinate soltanto a banche e altre istituzioni finanziarie, erano state collocate sul mercato secondario presso la clientela privata. La procedura dell'amministrazione straordinaria permise, però, in tempi relativamente brevi, di separare la parte produttiva dal marasma delle altre posizioni e di permettere una ripresa dal punto di vista industriale.
Rinvio a giudizio per Cesare Geronzi, attuale presidente di Capitalia e di tutto il gruppo dei funzionari della banca coinvolti nell'inchiesta; rinvio a giudizio anche per Sergio Cragnotti e di tutti i suoi familiari imputati nella vicenda. E' questa la decisione del giudice dell'udienza preliminare Barbara Callari a conclusione della requisitoria nel procedimenti riguardante il dissesto della Cirio. Il processo inizierà il 14 marzo prossimo davanti alla Prima sezione penale del Tribunale. A essere processati il prossimo mese di marzo, oltre a Geronzi e Cragnotti, la moglie di quest'ultimo Flora Pizzichemi, i tre figli Andrea, Elisabetta e Massimo, nonché il genero Filippo Fucile. Sempre a giudizio gli appartenenti al gruppo Cirio Emma Benedetti, Riccardo Riccardi Bianchini, Ernesto Chiacchierini, Tomaso Farini, Livio Ferruzzi, Alfredo Gaetani, Paolo Micolini, Mauro Luis Pontes Pinto, Ettore Quadrani, Vittorio Romano, Grazia Scartaccini, Ambrogio Sfondrini, Lucio Velo, Francesco Sommaruga, Annunziato Scordo, Francesco Scornajenchi e Francesco Maria Matrone. Quanto a Capitalia, sono stati rinviati a giudizio i funzionari Angelo Fanti, Pietro Locati, Remo Martinelli, Michele Casella, Antonio Nottola, Angelo Brizzi e Alberto Giovannini. A giudizio inoltre Sebastiano Baudo, rappresentante della società di revisione Deloitte & Touche, che a sua volta è stata rinviata a giudizio, e i banchieri Gianpiero Fiorani e Giovanni Benevento della Banca Popolare di Lodi oggi Bpi. Sono stati invece prosciolti con ampia formula il gruppo facente capo a San Paolo Imi e cioè Rainer Masera, Luigi Maranzana, Massimo Mattera, Raffaele Riva, Giuseppe Vitali, Vittorio Bottazzi, Roberto Michetti, Riccardo Ferrero, Rossano Ruggeri. Assolto un consigliere della Cirio, Antonio Petrucci, che aveva chiesto il giudizio abbreviato. Per lui i pubblici ministeri avevano chiesto la condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione. La richiesta di rinvio a giudizio, fatta dalla Procura della Repubblica di Roma nel maggio di due anni fa e ribadita prima dell'estate nella requisitoria pronunciata dai pubblici ministeri nel corso dell'udienza preliminare, riguardava 45 persone coinvolte nel dissesto del gruppo agroalimentare del quale era manager Sergio Cragnotti. Concorso in bancarotta fraudolenta in tutte le configurazioni previste dal Codice ed altri reati elencati in 21 capi di imputazione sono i reati ipotizzati dai pubblici ministeri Tiziana Cugini, Rodolfo Sabelli e Gustavo De Marinis. Sotto accusa i nove bond Cirio immessi sul mercato tra il 2000 e il 2002 per un totale di 1.125 milioni di euro. L'inchiesta sul dissesto della Cirio fu avviata nel luglio del 2003. Tre filoni di indagine hanno impegnato i magistrati della Procura: quello sul dissesto dell'azienda agroalimentare, le presunte responsabilità delle banche nelle operazioni ritenute illecite e il ruolo avuto dagli organi di controllo. Ora, dopo oltre un anno di udienze l'inchiesta è giunta alla conclusione.
(Adnkronos/Ign)





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